I fichi

Scheda di dettaglio

È uno degli alberi da frutto di più antica coltivazione, appartiene alla famiglia delleMoracee e viene coltivato per i frutti più correttamente detti siconi. Il grandenaturalista Carlo Linneo gli ha attribuito il nome di Ficus carica L., ritenendolooriginario della Caria, regione dell’Asia Minore che si affaccia sul Mar Egeo e da cui sisarebbe diffuso in tutta l’Europa Meridionale e in Oriente. Pare che esistano più di750 cultivar diffuse nelle regioni calde del Sud Europa e in Africa, le quali differisconoper forma, grossezza, colore ed epoca di maturazione dei siconi. Parecchie cultivar difico danno due produzioni all’anno, la prima costituita dai fioroni che maturano ingiugno-luglio, e la seconda dai fichi di estate-autunno, forniti o secondi fichi, chematurano in agosto-settembre-ottobre. Questa seconda produzione è più zuccherinadella prima e viene utilizzata per l’essiccazione e per altre preparazioni tradizionaliquali la confettura e il cotto di fichi. La maggioranza delle cultivar fruttifica perpartenogenesi, cioè senza bisogno di fecondazione, ad esempio la Dottata; altre invececome il Fracazzano, per allegare i propri frutti, necessitano della fecondazione. È perquesta motivazione che gli agricoltori usano appendere collane di fichi raccolti dalcaprifico (fico maschile) sulle varietà di fichi domestici autosterili. Questa pratica(caprificazione) è un rituale da effettuare esclusivamente il 15 giugno, giorno di SanVito: a ricordarlo vi è l’efficace distico “Ti Santu Itu la fica ole maritu”.È infatti questo il periodo di massima attività per un insetto imenottero (Blastophagapsenes) che, visitando i siconi del fico maschile e di quello coltivato, effettual’impollinazione e conseguente fecondazione di quest’ultimo.I fichi, tanto che si tratti di fioroni o dei più comuni secondi fichi o forniti, devonoessere raccolti preferibilmente quando sono ben maturi e possibilmente scritti, ovveroquando presentano le caratteristiche sottili crepe sulla buccia, sinonimo della perfettamaturazione. Alcune varietà, a maturazione, presentano anche una goccia di nettarecondensato in corrispondenza dell’ostiolo: questi vanno consumati ben freschi poichéla bassa temperatura, oltre a far risaltare il sapore, rende soprattutto la loro polpa piùsoda.Fichi secchi

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